domenica 28 novembre 2021

Persa... e il percorso per ritrovarmi

 Quando si cambia luogo in cui si vive, cambiano tante cose. Una cosa che mi ha toccato tantissimo è stato smettere di cantare nel mio coro.

Quel coro era speciale: nessuno era professionista! La pianista aveva iniziato a suonare in pubblico a 13 anni, quasi totalmente autodidatta! La direttrice, pure, era un'appassionata di musica, ma il pianoforte ha iniziato a studiarlo solo dopo aver iniziato il coro... era bello incontrarsi ogni domenica per settimane, per tre occasioni all'anno in cui si cantava tutti insieme. Ho iniziato a cantare in questo coro pochi mesi prima del mio tredicesimo compleanno, per un concerto di natale. Avevo una flebile voce bianca, ma nel giro di alcuni anni mi sono ritrovata ad essere una delle voci portanti del coro. Eravamo tanti voci diverse, ma la maestria, la dolcezza e l'entusiasmo della nostra direttrice ci hanno portato ad essere veramente bravi, ad ogni concerto! Certi canti o inni ci facevano vibrare al punto da avere la pelle d'oca! Da sola non ero eccezionale, nessuno di noi lo era, ma insieme eravamo portentosi!


Ebbene, quando sono partita ho iniziato, piano piano, un allontanamento dal canto. Ci sono voluti anni, delusioni, irrigidimenti nel comportamento, per tirare avanti in momenti difficili. Ho smesso di disegnare, di cantare, di ballare. 

Nel tempo ho fatto alcuni percorsi che mi hanno, finalmente, riportato indietro. Fenomenale è stato il corso sulla voce che ho iniziato. E' arrivato l'invito a questo corso come un fulmine e, pur sapendone poco, ho scritto all'insegnante e le ho detto che avrei pagato tutti gli incontri in anticipo.

Dopo il primo incontro ho ricominciato a trovare la mia voce, a desiderare di cantare! Qualche giorno dopo, la mia migliore amica da adolescente mi ha passato la foto che vedete qui sopra, di uno dei concerti che abbiamo tenuto... un caso? non credo....Adesso, addirittura mi sono messa lavorare con la musica!

Certo, niente potrà portare indietro gli incontri che facevamo, ci siamo dispersi, allontanati, si è sciolto il coro stesso, ma le esperienze acquisite, i ricordi, le risate, gli errori, i brividi, i concerti, sono diventati tesori, e adesso possiamo creare delle cose nuove con ciò che abbiamo.

Intanto io ho ricominciato a congiungermi nuovamente con la Sara più espressiva. Vediamo come andrà...


... e perdonatemi: scrivo di getto e non rileggo, è tutto un po' confuso, ma non voglio correggere nulla, altrimenti potrei perdere il sentimento che stavo provando!

mercoledì 7 aprile 2021

Ah... prima o poi...

 Prima o poi tornerò al mio peso forma, prima o poi dormirò tutta la notte, prima o poi mangerò senza sperare che la bambina dorma o senza fare a turno con altri... prima o poi... funziona così, no? Quando nasce un nuovo bambino, la vita è al contempo frenetica e lenta! Per lavarti i capelli devi vincere la lotteria! Devi cogliere l'attimo!

Questa bimba è bellissima e dolcissima, sorride tanto, mi guarda innamorata... e nel frattempo ho il penultimo che mi cerca con gli occhi, per avere consenso, approvazione, ammirazione... e le altre... insomma, sono circondata da rumore, chiacchiere, pianti, risate, pannolini... e sono felice, stanca ma felice! Occhi gonfi, ma felice! Sovrappeso, ma felice!

Tutto questo passerà e mi mancherà! Tra due anni avrò una bambina che mi correrà dietro, magari avrò scritto un libro e starò per pubblicarlo, magari farò di nuovo webinar almeno una volta al mese, magari comincerò ad andare in bicicletta a fare scampagnate, se non avrò già iniziato... insomma, magari... magari no! Magari avrò altri progetti per me! 

Sono come l'acqua, che scorre fluida nel letto che è pronto, seguo il percorso... ma quando ci sto stretta, scavo qualcosa di nuovo per me! Niente è scritto, io mi costruisco giorno per giorno e cambio gli eventi futuri in base a cosa sto facendo adesso della mia vita... quindi per adesso farò addominali un giorno si e cinque no, ma un po' alla volta prederò una buona abitudine, magari mi sveglierò più riposata sempre più spesso... infine avrò di nuovo il mio ventre piatto e sodo! 😂


Sempre supposizioni... ma siccome sono io che decido cosa sarò, le mie azioni mi proiettano verso quel magari e lo faranno realizzare... oppure no!

Stanno accadendo tante cose intorno a noi e in parte possono influire a creare il mio futuro, ma così come posso scegliere di farmi trascinare qui e là dai venti e dalle correnti, posso anche scegliere di impugnare il mio timone e di orientare le mie vene e andare dove voglio io, sfruttando venti contrari e correnti trasversali!


Ecco, oggi sono così! Siamo tutti un progetto in divenire! Io ho deciso chi voglio essere, non cosa voglio fare, perciò cosa farò tra due anni non lo so, ma so chi sarò!

giovedì 28 gennaio 2021

Quando il futuro è scritto... ma anche no


 Mancano meno di tre settimane alla data presunta del parto di mia figlia. Cinque figlie e un figlio. Sei figli entro i 38 anni... o quasi! Perché i 38 anni li ho compiuti pochi giorni fa! Quindi "quasi" nei piani! 

Molte persone si chiedono come possa aver mantenuto un progetto così impegnativo negli anni, tante persone si chiedono come sia possibile avere più di uno o due figli, dato che è tanto dura... be'... ho imparato tante cose nella mia vita:

1. Se trovi una persona con i tuoi stessi interessi e sogni, nulla è impossibile.

2. Se persegui i tuoi interessi e sogni, con determinazione, impegno, costanza, senza mollare nonostante le difficoltà, molto probabilmente riesci a raggiungere i tuoi obiettivi.

3. Nulla è impossibile. E' dura con uno, è dura con due, è dura con tre... e così via... ma come quando si corre e si fa quel chilometro in più via via che rafforziamo gambe e polmoni, così come si aggiunge quel chilo in più al bilanciere, facendo sollevamento pesi, all'inizio è difficile, ma poi diventa la tua capacità , la tua forza! Ogni volta che ho pensato: "caspita, non ce la posso fare" ma non avevo altra scelta, ebbene, ce l'ho fatta! 

4. Ne vale la pena! Uscire dalla propria zona di comfort rende persone più forti e consapevoli.

Portare avanti un progetto, un sogno, un impegno personale, delle norme morali in cui credi, comporta rinunce, scelte difficili, può rendere impopolari... ma paga!

Ho deciso, fin da bambina, che avrei avuto sei figli... poi avevo detto "almeno cinque"... ma vedendo come stanno meglio in coppie, abbiamo deciso che il sesto era di dovere, per far compagnia al quinto!!! Sì, agli occhi degli altri siamo dei folli e dei coraggiosi!

Un'altra decisione importante che ho fatto da bambina: non avrei detto parolacce! Questo mi ha resa impopolare, ma poi, nel tempo, le persone amiche hanno imparato a moderare il linguaggio davanti a me... quelle più sensibili, almeno. 

Crescendo ho compiuto altre scelte, come non fumare, non bere alcolici, the e caffè, e altre piccole rinunce importanti per la mia salute.
Negli hanno ho sviluppato maggiore consapevolezza su ciò che fa bene o male alla mia salute, quindi alcune restrizioni sono aumentate, altre me le concedo raramente, giusto per non essere ossessionata, tipo non consumo zucchero, solitamente, o farine 0 e 00, riso bianco... 

Un'altra scelta importante che ho compiuto è stata sul tipo di ragazzo che avrei frequentato, che doveva rispecchiare il tipo di uomo con il quale avrei voluto passare tutta la mia vita, che crescesse i miei figli. Quando l'ho trovato, ho rivoluzionato alcuni miei progetti secondari, anche se importanti, perché per me lui era più importante: più importante che svolgere una missione per la mia chiesa, più importante che frequentare l'università... la nostra famiglia che volevamo formare veniva prima! E non rimpiango NULLA! Per me non sono state rinunce, ma scelte! Non esistono i SE!
A Firenze si dice "Se la mi' nonna c'avesse le rote sarebbe un carretto!" Ovvero, non si pensa ai Se, perché è un'assurdità! Uno spreco di tempo ed energie! E sono troppo pigra per buttare le mie energie!!!!!!!

Venendo da una famiglia numerosa so cosa comporta avere una famiglia numerosa... e apprezzo ancora di più i sacrifici che hanno fatto i miei genitori! Sacrificio non vuol dire fatica e rinunce, ma vuol dire "rendere sacro". Questo è il suo significato originale, se si guarda l'etimologia latina! SACER+FACERE.

Questo è ciò che facciamo io e mio marito: consacriamo il nostro tempo e le nostre energie in un obiettivo bellissimo: crescere una famiglia piena di amore.

Non è facile, come ho già detto! Ci sono rinunce a cose che, per me, non sono utili, ma che per la maggior parte della gente sono cose essenziali. In vita mia ho fatto, da bambina, poche vacanze, ma l'estate nella casa di campagna era più che sufficiente... e le mie figlie mi confermano altrettanto: per quanto viaggiare sia un bellissimo sogno, amano trascorrere i mesi estivi, e ogni volta possibile, nello stare là, camminare nei boschi, sui crinali dei monti, scoprire i castelli, i parchi naturali, le sorgenti e altri luoghi storici e naturali veramente interessanti e affascinanti. Abbiamo una libreria vastissima piena di libri, manuali ed enciclopedie, quindi zero noia. Abbiamo una casa grande ed accogliente. Quando riusciamo c'è anche l'orto, e, grazie ai miei genitori, agli sforzi di mio padre, ci sono anche galline che fanno uova fresche ogni giorno!

La mattina ci svegliamo con gli uccellini e i chicchirichi dei galli, con il rumore dei trattori e dei tosaerba nei campi... sono rumori stupendi, che danno pace e serenità! Come si può pensare che sia meglio andare altrove? Tanto sole, acqua pulita, aria pura e verde davanti e dietro, a destra e a sinistra. Cibi genuini e freschi... e nonni e cugini sempre con noi!

Questo ho sognato fin da piccola, questo credo abbiano sognato i miei genitori... magari mia mamma e mio padre da quando ha incontrato la mamma!

Cosa siamo disposti a fare per portare avanti i nostri progetti e sogni? Io anche aspettare, quando non posso fare nulla, ma agire appena le mie azioni possono fare la differenza!

lunedì 26 ottobre 2020

Le cose che cambiano

Le cose cambiano. Lo sappiamo tutti!

Anche se, in linea di massima, tutti sappiamo quanto sia bello restare nella nostra zona di comfort!

Finché ero piccola i cambiamenti sussistevano nella nascita di fratellini, nell'arrivo o nella partenza di nuovi ospiti... però io restavo nella mia casa! Avevo la mia cameretta, il mio giardino, i miei amici, il mio panorama...

Finché mi sono trasferita in città... allora è cambiato tutto, per me! L'unico punto fermo erano i miei libri, che mi accompagnavano da cinque anni come grandi amici, intrattenitori, attraverso mille avventure, tramite gli occhi di mille persone. Così solcavo i mari con Sandokan o il Corsaro nero o sua figlia, viaggiavo per l'India con Kim, per gli Stati Uniti con Jo e Huckelbarry o nelle foreste con Zamma Bianca o Buck, per il Regno Unito con Jane, attraverso la Russia con Natasha...come pure scoprivo gli animali con Konrad Lorenz, i Lupi e le loro abitudini, i leoni grazie a Nala e Christian, i gatti... e così via.. immaginate la mia meraviglia quando ho letto il mio primo libro Fantasy, attraversando le Quattro Terre con Shea e Flick alla ricerca della Spada di Shannara, o quando, più grande, ho scoperto altri autori meravigliosi... per non parlare dei libri di scienze che ho potuto leggere grazie ai miei genitori... insomma, quando non mi sentivo a mio agio con i cambiamenti, mi rifugiavo in un mondo diverso, dove ognuno doveva affrontare le proprie sfide, e mi motivavano, mi facevano riflettere, mi facevano capire!

La vita è sempre piena di cambiamenti, altrimenti resteremmo fermi, senza poter crescere, imparare, fare esperienza, diventare una versione migliorata di noi. Non esiste restare fermi, il tempo, come lessi in un libro, è curvo. o si va avanti o si va indietro. Un esempio che lessi, sempre nello stesso libro, fu il seguente: Se un uomo normopeso, con una buona struttura muscolare e in buono stato di salute rimane fermo sul divano e non fa attività motoria di alcun genere e continua a mangiare senza fare alcuno sforzo, non resterà sempre della stessa forma fisica, ma, nel tempo, accumulerà peso e perderà tonicità e salute. Ecco che per restare in forma bisogna impegnarsi a mangiare bene, a fare movimento, anche un minimo e, se si vuole essere tonici e forti, bisogna fare proprio esercizio fisico per allenarsi. Basta poco, anche dieci minuti al giorno, per fare la differenza. Riporta lo stesso esempio: un libro in media ha 350 pagine. Se leggo 10 pagine di libri di miglioramento personale al giorno, o un libro che mi insegna qualcosa, alla fine dell'anno avrò letto 3500 pagine, ovvero circa 10 libri!! Io non sarei la stessa persona, la mia conoscenza non sarà la stessa, qualcosa avrò imparato!

Basta veramente poco impegno ogni giorno. La differenza tra il fare e il non fare è minima, ma nel tempo la differenza diventa veramente grande!

Non esiste stare nel mezzo: o si va giù o si va su!
Il progresso o l'insuccesso sono composti da passi così piccoli, all'inizio, che giornalmente non fanno differenza, se facciamo o non facciamo quella cosa in genere non ci cambia la giornata... Ma quella scelta di fare o di non fare, ripetuta nel tempo, produce risultati ben visibili!
E lo si vede in ogni campo!
Non esiste la fortuna, non esiste il momento giusto... Esiste prendere piccole scelte oculate ogni giorno, fare piccole cose semplici, semplici da fare, ma anche semplici da non fare... E col tempo se ne vedono i risultati!
Vale nello studio, nell'alimentazione, nello sport, nel matrimonio e in qualsiasi tipo di relazione, nel lavoro, nella spiritualità...
Ogni giorno può essere il giorno giusto per iniziare a portare il successo nella nostra vita!

Immagine tratta dal libro The Slight Edge, di Jeff Olson



Il tempo passa a prescindere dal fatto che non facciamo nulla o che lo facciamo. Alla fine come sarà stato impiegato? Facendo qualcosa di bello e costruttivo o impiegandolo in attività inutili che non ci traggono giovamento, non ci rendono più felici e non ci permettono di sentirci gratificati? 

Ho imparato anche, a mie spese, che è veramente importante imparare a dire no! Quante volte siamo pronti ad intervenire in aiuto di qualcuno trascurando noi stessi e, di conseguenza, la nostra famiglia? e, anche se siamo senza famiglia, trascurando la nostra salute emotiva?

Alla fine, poi, come ci ritroviamo? Ho visto tanti amici ingrati allontanarsi da me quando ho iniziato a riprendermi il mio spazio e a rifiutare la loro spazzatura emotiva. Ho smesso di essere una discarica per persone che non volevano cambiare VERAMENTE la loro vita, ma volevano che fossero gli altri a cambiarla!

Insomma, un po' come la damigella in cima ad una torre, circondata dal drago, che aspetta il cavaliere senza macchia e senza paura, che le porti giù uccidendo il drago... senza capire che loro sono il drago e il cavaliere! 

Ieri leggevo il post di un mio contatto di facebook nel suo gruppo, tradotto da un sito russo. Parlava di fallimento, di non riuscire, di imparare a riconoscere il motivo del fallimento come un semplice "Non fa per te" o "Hai sbagliato modo", usarli come segnaletica stradale, per seguire un altro percorso. Mentre molti, dopo aver sbattuto ripetutamente contro lo stesso tipo di ostacolo si sono arresi e hanno stabilito che non vale la pena tentare, perché tanto si fallisce. Questo è distruttivo!

E' importante capire che si possono cambiare i propri sogni e i propri obiettivi anche durante il percorso! SI può intraprendere un percorso per raggiungere una strada, ma le difficoltà, le sfide che affrontiamo e le cose che impariamo di noi stessi e di ciò che ci circonda possono condurci a non desiderare più quella cosa, bensì a sognare altro, a decidere di diventare altro.

Non è da persone instabili cambiare idea, cambiare percorso di studi, cambiare lavoro, se si fa con consapevolezza e ponderazione, disposti a pagare il prezzo delle proprie azioni, a lavorare sodo e con costanza e impegno per raggiungere il proprio obiettivo! 

Avere la capacità di informarsi riguardo un argomento a prescindere da quale sia il nostro punto di vista, ascoltare sia ciò che è contro la tua opinione che ciò che è a favore, pronto a cambiare opinione se ti rendi conto che la tua era incompleta o sbagliata, ecco, questa è una grande cosa! Conosco persone che lo fanno o che lo hanno fatto. Persone che sono state disposte a mettere alla prova qualcosa che le lasciava nel dubbio!

Solo l'esperienza può essere una guida verso la consapevolezza! 

Non posso giudicare qualcosa che prima non ho vissuto! Non posso avere un'opinione su qualcosa della quale non so nulla! Purtroppo tendiamo a farlo tutti, però!

Cambiare vuol dire tante cose. Si può essere costretti a cambiare casa, cambiare città, cambiare lavoro, cambiare stile di vita, cambiare amici... ma cosa fa la differenza tra un cambiamento positivo e uno negativo? La nostra capacità di reagire in modo attivo e costruttivo!

Bisogna prenderci la responsabilità delle proprie azioni e delle proprie reazioni.

Questo è un diario, per me, un giornale di confidenza e ragionamento personali. Esporre i miei pensieri per iscritto mi permette di capire meglio me stessa, e di vedere, nel tempo, quanto e come sono cambiata!

Ringrazio chi mi ha spinto a scrivere un diario durante la mia adolescenza... ci sono veri e propri tesori, là dentro!



venerdì 4 settembre 2020

Un porto di mare... una casa che accoglie i naufraghi e i viaggiatori di passaggio

Fin da piccola ho pensato alla mia famiglia come una "casa che accoglie". Abbiamo avuto tante persone in casa, anche se poche sono rimaste ferme nel mio cuore.


Un giorno venne una famiglia di persone bellissime. Tre figli, all'epoca, due bambine e un bambino. La bimba di mezzo, Ivana, aveva la mia età e per alcuni anni è stata la mia migliore amica. Ricordo i suoi sorrisi, i suoi ricci incredibilmente boccolosi, il suo accento barese appena marcato... e le serate stupende in cui suo padre cantava "La gatta" di Gino Paoli con la sua chitarra e noi correvamo in circolo per il salone di casa, ballando e cantando.

Altre famiglie con amicizie bellissime sono passate. Marian è ancora nel mio cuore, allo stesso livello di Ivana, con il suo carattere così diverso e originale, quante risate ci siamo fatte,quanti litigi di bambine, gelosie tra noi tre (di solito subivo la gelosia altrui io e non ne ero contenta)... e crescendo, ritrovarsi e perdersi i più fasi... e alla fine perdere completamente i contatti con una e sapere qualcosa dell'altra tramite facebook. Sentire di una cose che immaginavo, ma, nonostante tutto non mi ha cercata, forse pensando ad un giudizio.
Non mi interessa come vivono, voglio loro bene, spero solo che siano felici e traggano gioia dalle proprie esperienze, sia brutte che belle, ma che ci fanno diventare grandi.

Una persona rimasta nel cuore, e in alcuni quadri fatti di cornici di vetro e fiori attaccati ancora in cucina, è un nonnino dolce dolce, ma tanto fiero e intelligente, da una forza di carattere che mi ha sempre colpito, Duilio. Ci ha voluto bene come se fossimo suoi nipoti e noi lo abbiamo amato altrettanto. Ricordo certe sere, in cui raccontava le sue storie, oppure le sue gambe rovinate dalle piaghe diabetiche, o quando insegnò alla mamma a fare i quadri di fiori... Ero piccola, ma sono ricordi speciali.

Quando avevo pochi mesi, mia mamma ospitò una famiglia. Doveva essere per poche settimane, lei era incinta, con due bambini. Il marito in giro a cercare lavoro. Partorì in casa, l'ostetrica arrivò in ritardo, quindi fu mamma ad aiutarla. Povera mamma, tante soddisfazioni, ma quante fatiche!

Tanti episodi della mia infanzia sono ricordi di mia mamma che ci ha trasmesso, tante cose non scrivo, ma sicuramente sia vivere gli eventi, fin da neonata, sia sentire le storie e provando empatia con mamma, mi hanno portata a cercare di essere il più autosufficiente possibile. Mamma era oberata, ma felice! Era stanca, ma soddisfatta. Era addolorata, talvolta, frustrata, arrabbiata, delusa... ma ha sempre cercato di nasconderlo per rendere la nostra vita leggera e felice... ma non passava inosservato ad una bambina come me. Anche se non ero capace di portarle sollievo, osservavo e traevo le mie conclusioni... una di queste, alla quale sono arrivata più recentemente, è che non devo portare tutti i fardelli senza parlarne con nessuno... e se intorno a te non hai nessuno con cui parlare, trovatelo! Preferisco parlare con una psicologa, con la quale ridere, piangere, rivalutarmi, raccontarmi, riascoltarmi, piuttosto che tenere tutto dentro e poi scoppiare!
Ecco una causa del mio diario. Non solo una memoria, una condivisione, ma un'esperienza di vita che possa, chissà, condurre qualcuno ad aprire il proprio cuore se non vuole entrare in depressione o esplodere, come stava avvenendo a me! 

Abbiamo continuato, negli anni, ad ospitare ragazzi che avevano bisogno di un appoggio per studiare nella nostra città, o persone che avevano bisogno di una casa momentanea finché non trovavano lavoro e mettevano abbastanza soldi da parte per realizzare progetti, affittare una casa o sposarsi... 

Ancora più numerosi, probabilmente, sono stati i nostri ospiti occasionali. Tanti tanti tanti tanti amici in visita da tutta Italia, talvolta dall'estero, per un fine settimana, una notte, per due settimane... sempre esperienze bellissime! Non è facile per una famiglia numerosa, ma l'arte di accamparsi non manca in casa mia e ci divertiamo sempre.
Stiamo trasmettendo questo ai nostri figli, casa nostra è sempre aperta per ospitare persone di passaggio o per periodi più lunghi chiunque ne abbia necessità. Non mancano letti e brandine, lenzuola e coperte!

Insomma, il nostro nido è sempre con una porta aperta per eventuali uccellini di passaggio.

Non penso che potrei vivere in modo diverso. Amo questo lato della mia vita!

lunedì 31 agosto 2020

Le estati della mia infanzia

Pulizia sette giorni su sette per la spiaggia di Follonica - Il Tirreno  Grosseto
una spiaggia di Follonica

 Poco fa ho visto un post su Facebook che riguardava le vacanze degli italiani negli anni '80.
Parlava di morire di caldo in città mentre i genitori lavoravano, affidati ai nonni, e poi, finalmente, a ferragosto, le file interminabili ai caselli, le cosce incollate ai sedili di pelle, i viaggi interminabili per andare al mare... no, questo non rappresenta le mie estati.

Da piccola sono andata al mare a 4 anni, perché mamma non stava bene, in gravidanza, e mio nonno paterno ci regalò un mese di mare a Follonica.

 Ricordo le mattine fresche, i pomeriggi in riva al mare, gli amici che ci siamo fatti, un circo di passaggio e animali accarezzati, una tempesta notturna che coprì di sabbia metà degli scalini che conducevano dal piccolo portico alla spiaggia. Ricordo mamma sdraiata tutto il giorno in casa, e i suoi bagni notturni, col mio fratellino che la seguiva in pigiama e io dietro a lui. Le pipì nel letto. Un viaggio all'isola del Giglio, con il traghetto e un pullman. La spiaggia e il mare all'isola, che diventava profondo all'improvviso, ma tanto trasparente.
Infine i cavalloni di inizio settembre, con mio fratello piccolo sempre in acqua, con i piedi che spuntavano fuori mentre l'onda si arrotolava su se stessa! Ricordi impagabili!

Poi, ci tornai a 9 anni, tornando da un viaggio in famiglia. Andammo a Milano per un congresso della nostra chiesa. Dormimmo a Bergamo, dalla famiglia Botta. Avevano una bella casa in mezzo alle colline, vi si arrivava su un sentiero sterrato, dovemmo attraversare un rigagnolo prima di arrivare al cancello. Avevano tanti animali. Pure cavalli, che accarezzammo con gioia!

La mattina dopo andammo ad ascoltare un apostolo della nostra chiesa allo stadio... non ricordo nulla!! Forse passai la mattinata a giocare con altri bambini trai corridoi interni dello stadio.

Venezia
Sul ritorno ci fermammo un giorno a Venezia.

Avevamo dormito a Mestre, nella nostra roulotte. La mattina successiva prendemmo il pullman che ci portò alla stazione, da dove prendemmo traghetti, passeggiammo per Piazza san Marco, tra ponti e canali, mangiammo la famosa pizza altissima di Venezia, che sa tanto di lievito chimico ma sazia un sacco, e prendemmo alcuni piccoli souvenirs, persi negli anni.

Finita la giornata, tornammo alla roulotte e dormimmo nel solito parcheggio.
La mattina dopo siamo partiti per tornare a casa. Lungo il percorso sostammo su una spiaggia e passammo una giornata al mare. Ricordo la spiaggia mista tra sabbia e sassolini. Piena di conchiglie. Il sole non era forte, mentre lo era il vento. Perciò siamo stati con le magliette fino a dopo pranzo. Poi facemmo il bagno nel pomeriggio, dato che l'acqua era calda. Nel tardo pomeriggio tornammo a casa. Ricordo l'ultima tratta, in mezzo ai monti per valicare la montagna, osservando dal finestrino animali selvatici con gli occhi che si illuminavano al buio, mentre i miei fratelli e le mie sorelle dormivano.

Solitamente, in estate andavamo una settimana in Svizzera per visitare il tempio della nostra chiesa, un anno andammo a Francoforte, perchè stavano ristrutturando il tempio di Zollikofen, e fummo ospiti dei nostri amici, i Mathias, Mattew era l'ostellante dell'edificio che accoglieva gli ospiti del tempio. E' un amico di vecchia data dei miei genitori, un americano che intorno all'82/83 stava studiando arte a Firenze, in seguito ha sposato una ragazza italo-francese, ha vissuto alcuni anni a Francoforte... perciò i figli parlano fluentemente tedesco, inglese e francese...e, dopo il nostro passaggio, parlavano anche un poco l'italiano!!! Ahahah!

Tempio di Zollikofen

Tempio di Francoforte

In seguito non siamo più tornati al mare, fino ai miei undici anni, quando mia zia comprò una casa a Viareggio e ci offrì spesso di andare con lei là. Però non ho mai amato il mare. Da piccola un po' di più che adesso, ma ho perso l'interesse totalmente. Ogni tanto sono andata da sola da zia Gabri, con un'altra zia, mio cugino... ma ho sempre preferito la montagna, dove sono nata e torno ogni volta che posso. Tutta l'estate, magari anche per pasqua o natale. Al mare torno, talvolta, con la mia famiglia, adesso, dato che mio marito è nato e cresciuto a Taranto, ma, se posso, non mi smuovo dalla montagna!!

Le mie estati erano stupende e ricche: giocare sugli alberi, andare al fiume a fare il bagno, camminare nei boschi, risalire il torrente saltando sui sassi, giocare ai giardinetti con i miei amici d'infanzia e giocare a casa mia, intorno a casa, con piscina, scivolo e altalene, a gavettoni con i miei fratelli, e leggere leggere leggere come se non ci fosse un domani, dato che l'unica cosa che non è mai mancata a casa mia sono i libri e i posti letto.

Campo sportivo di Cetica, come era nella mia infanzia.


Sia da bambina che da adolescente, Cetica è stata il centro del mio mondo ideale. Certo, non è un posto comodo per tutti per viverci tutto l'anno... ma se molti hanno deciso di restare lì, un motivo c'è!

Anche le mie figlie maggiori, ormai, dicono che non c'è posto più bello dove passare l'estate. Là possono uscire, fare lunghe passeggiate, andare a fare escursioni sulla montagna con mio padre o con amici... e i pomeriggi pigri passati a leggere sull'amaca! Come me hanno una passione per la lettura, leggono i miei libri, oltre a nuovi libri che acquistano con i propri soldi o chiedono in regalo! E glieli regalo con gioia.

Le mie figlie stanno vivendo le estati come le vivevo io! E ne sono più che felice!

Siamo alla fine di questa estate, è l'ultimo giorno di agosto e presto ricominceranno le scuole, ma l'energia e la luce che abbiamo assorbito sotto il sole e al verde della nostra montagna, ci scalderanno per tutto l'inverno, fino alla prossima visita!

domenica 30 agosto 2020

E così...

 Sono stanca, avrei voluto dormire un po', adesso che mio marito è sveglio e può occuparsi del piccolo di casa, ma ho avuto la brillante idea di mettermi un po' di olio essenziale di lavanda sotto il naso e sui polsi... ed ecco che la mia mente ha iniziato a vagare, ma non come prima di addormentarsi, ma perché voleva comunicare! Già... la lavanda è proprio L'olio della Comunicazione... sono esperta di oli essenziali e questo è solo uno dei miei diversi blog.

Chi mi conosce fin da piccola sa che ho sempre avuto le idee molto chiare. Sempre stata una che pensa tanto e fin da piccola ho cercato di cavarmela da sola, arrivare da sola alla soluzione. Non mi è mai piaciuto "pesare" sugli altri, perciò sono cresciuta un po' a modo mio.

Ho ricordi di quando ero molto piccola e di quello che pensavo a quell'età.

Ricordo una caduta dalle scale, ero molto piccola. Era tardo pomeriggio, perché la luce che arrivava era calda, giallognola, quindi probabilmente estate o primavera avanzata... ma non ci giurerei. Solo che chi conosce quelle scale dal marmo color crema e le pareti bianche sa cosa intendo. La luce era tipica del pomeriggio, le pareti gialle per il sole calante. Amo quella luce. Per anni ha inondato la mia camera! Tanto da portarmi a decorare l'unica stanza esposta ad ovest, dove sono nata e la mia durante alcuni anni della mia infanzia, con colori gialli e lilla. Soffitto lilla, termosifone viola chiaro e greca e tende gialle... eh, sì: la luce del pomeriggio è ancora più suggestiva, adesso anche in inverno!

Ricordo il mio primo giorno al nido, dalle suore, e diverse giornate, come pure la prima volta che sono entrata alla scuola materna. Due esperienze opposte. Ho amato la materna! Due maestre meravigliose, un ambiente stupendo, tanti amici che ho continuato a frequentare anche alle scuole elementari e durante la mia adolescenza, in estate...

Ho un vago ricordo della posa del marmo delle scale, come alcuni giochi pericolosi che facevo con mio fratello! Non siamo stati due bambini tranquilli. Mia sorella minore e mia sorella maggiore sono state più femminili di me. La grande disegnava tutto il giorno, la piccola giocava con le bambole... Mentre io e mio fratello giocavamo, spesso con i nostri amici maschi, su alberi, su scivoli e altalene come se a terra ci fosse la lava, correvamo giù per pendii, facevamo percorsi per macchinine e biglie... il gioco più divertente che facemmo, probabilmente, fu un pomeriggio dietro il campo sportivo, scivolando con delle cassette di legno assieme a tre dei nostri migliori amici. Loro sanno! Se leggessero questo post si farebbero tante risate! Emanuele, Pamela e Michele. I tre grandi amici della mia infanzia! Michele lo vedo ancora, perché è rimasto a Cetica e gestisce con la fidanzata, la sorella Simona (e migliore amica d'infanzia di mia sorella maggiore) e la mamma Carla,  il bar del paese, che è lì da generazioni! Una volta ho visto una cartolina in bianco e nero che lo raffigura, forse unica cartolina mai fatta di Cetica! Il Bar Tato, come si chiama adesso, con la trattoria-pizzeria La Carlona, gestita principalmente dalla sua mamma, cuoca sopraffina, come tante donne di paese! Ricordo ancora le merende a casa di Michele, con le torte fatte in casa da Carla! Buonissime!

veduta di Cetica dalla collina di fronte (adoro questo fotografo casentinese)


Là ancora tanti si auto-sostentano principalmente con il frutto del loro lavoro dei campi. Tanti hanno le galline e altri animali, per nutrimento e per lavorare nei campi. Chi ha le capre e vende caprino e ricotta, come pure i pastori, che ancora fanno i chilometri per raggiungere i pascoli, e fanno il pecorino più buono che abbia mai mangiato!
Gli orti ricchi, da recintare con alte reti, anche con metallo, perché ci sono caprioli e cinghiali che invadono spesso i campi e rovinano le colture. Da noi si cibano delle pere in eccesso che cadono dagli alberi, solitamente, lasciando in pace i pomodori... ma questa estate si sono divertiti i polli, uscendo dal pollaio, a far fuori cavoli e insalate!

Molti hanno marronaie, così possono vendere i propri prodotti nei negozi vicini o tramite supermercati. Chi vende miele. E poi lavorano per la comunità montana, o fanno i giardinieri, o vengono pagati per arare i campi e potare gli alberi di chi non ha l'attrezzatura o la capacità adatte, o lavorano in fabbrica... insomma, un insieme di attività lavorative ed extra-lavorative per vivere con gioia e semplicità nel paese del loro cuore e delle loro radici.

Ogni estate e, talvolta, in primavera o a Natale, amo tornare nella mia casa, quella del mio cuore. 

E' piena di libri, piena di posti letto, tanto spazio intorno e, non ultimo, il paesaggio! Circondata da campi e da poche case un po' distanziate, con le colline intorno e davanti, gli uccellini che cantano la mattina presto (adesso con i nostri galli che fanno compagnia), le api, le farfalle, i grilli, le lucciole a luglio... e il rumore dei lavoratori nei campi, i tosaerba, i trattori... è bellissimo stare là!

Certo, non ci sono le comodità delle città... ma non mi interessano, veramente! Se ci fosse il lavoro per mio marito, tornerei a vivere là!

E, per oggi, è tutto!

Racconterò tante cose della mia infanzia, perché questo vuol essere un diario, che possa condividere con la mia famiglia e con chiunque voglia scoprire qualcosa di me!

Qualcosa che rimanga anche se mi si dovesse fondere il computer o dovessi perdere cartelle o file... questo rimane online e potrò rileggermelo quando vorrò!

Perché, sebbene io ami la carta e ami scrivere con la penna, in corsivo, con un cellulare o un computer potrò scrivere ovunque mi trovi, appena avrò voglia di farlo!

Persa... e il percorso per ritrovarmi

 Quando si cambia luogo in cui si vive, cambiano tante cose. Una cosa che mi ha toccato tantissimo è stato smettere di cantare nel mio coro....